Siria: la Turchia, dopo l’acqua, usa ancora Isis come arma a est

La Turchia, bloccata a Idlib, concentra le sue attività nel nord est della Siria per cacciare i curdi e acquisire i giacimenti energetici


La Turchia, come previsto, concentra al momento le sue attività in Siria contro i curdi. Le TAF nelle scorse ore hanno bombardato i villaggi di Coprilak e Afdaki, nell’area di Tal Abyad. Negli ultimi giorni, invece, avevano preso di mira Al-Mabrouka e i centri abitati a sud di Ras al-Ain. Inoltre, è stato uno scambio di colpi d’artiglieria con l’esercito di Damasco (SAA) presso Ain Issa. Ankara, bloccata a Idlib dal rifiuto della popolazione locale e delle milizie di permettere il passaggio delle pattuglie joint con la Russia sulla M4, ha ripiegato sul suo obiettivo originale. Cacciare i curdi dal nord del paese per cercare di impossessarsi dei giacimenti di petrolio. Ciò grazie al fatto che non esistono accordi con Mosca sul quadrante. Non a caso, continuano le interruzioni dell’acqua dagli impianti di pompaggio che riforniscono la popolazione di Hasaka e i raid, anche fuori dalla buffer zone.

Ankara, dopo l’acqua, usa Isis per aumentare il pressing sulle SDF. Damasco e la Russia sono preoccupate


Damasco e la Russia sono preoccupate delle mire espansionistiche della Turchia nel nord est della Siria. La prima, infatti, ha recentemente schierato rinforzi al SAA ad Ain Issa. Mosca, invece, ha inviato pattuglie lungo la buffer zone in Kurdistan fino all’Iraq per capire “sul terreno” cosa stia effettivamente accadendo. Ankara, d’altronde, non ha fatto mistero che punta ai giacimenti energetici nella regione. Tanto da proporre alla Federazione di assumerne il controllo insieme per “ricostruire” il paese. Di conseguenza, c’è grande tensione nell’area, alimentata anche dallo scoppio del coronavirus nel paese. Inoltre, sembra che la Turchia voglia sfruttare Isis per destabilizzare ulteriormente e distrarre il “nemico” (le SDF). Secondo il The Violations Documentation Center in northern Syria (VDC-NSY), nei giorni scorsi le TAF avrebbero rilasciato l’emiro Daesh Faisal Blou, alias Abu Ahmed, nell’area di Tal Abyad. L’uomo è tornato al suo villaggio insieme a uno dei leader del FSA, Raghed Youssef.